La terza edizione di "Ripensare lo Sviluppo" al Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa di Napoli

Torna "Ripensare lo Sviluppo", seminario di riflessione e approfondimento sul tema della Sostenibilità dello Sviluppo Glocale e della partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, promosso dal COPPEM, dal CUNES, dall'Associazione NED e che, quest'anno, può avvalersi anche del coinvolgimento dell'Ufficio Regionale ICCN per l'Europa e il Mediterraneo.
Dopo l'edizione 2015, che si è svolta tra Palermo e Monreale, alla vigilia dell'inserimento dell'Itinerario Arabo Normanno di Palermo, Monreale e Cefalù nella World Heritage List dell'UNESCO e dell'edizione del 2016, svoltasi a San Giuseppe Jato e dedicata ai processi Ecomuseali, la terza edizione si sposta a Napoli, ospitata dal 5° Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa.
La quinta edizione ospita "Ripensare lo Sviluppo, nell'ambito di una conferenza internazionale di presentazione del CSRMed Forum e delle sue 80 Organizzazioni Aderenti, dei risultati e dei prossimi obiettivi a partire da quelli ritenuti prioritari rispetto ai 17 SDGs dell'Agenda 2030, nel corso della quale si propone un'occasione di confronto tra istituzioni, mondo accademico, delle imprese e dei lavoratori, sulle dinamiche evolutive in tema di diritti umani ed ambiente e sulle migliori esperienze di collaborazione tra organizzazioni pubbliche e private, profit e no profit per lo sviluppo sostenibile nella regione Euro-Mediterranea.
Due i temi principali che saranno approfonditi da amministratori locali, attori dello sviluppo, organizzazioni della Società Civile.
Il primo tema è legato al lancio della Piattaforma Permanente del Dialogo Strutturato tra Autorità Locali e Organizzazioni della Società Civile nel Mediterraneo, processo avviato dal Coppem e dal CIME nell'ambito del progetto Ladder e che intende coinvolgere gli attori locali dello sviluppo nelle modalità di applicazione degli SDGs delle Nazioni Unite nel Mediterraneo.
Il secondo tema "La tutela dei territori e valorizzazione dei beni culturali: nuovi processi collaborativi pubblico-privato, profit-no profit", approfondisce i processi di Educazione allo Sviluppo Glocale e alla Cittadinanza Attiva nel Mediterraneo, in cui le Comunità Locali sono chiamate a ricoprire il ruolo di attori protagonisti ed indispensabili nei processi di valorizzazione delle Eredità Locali e del Territorio. Emblema e modello di questo approccio è l'Ecomuseo, dinamica sociale di tipo bottom up e community driven, che prevede la costruzione di un “patto di comunità”, tra tutti i cittadini e i portatori di interesse locali che vi aderiscono, con il quale si sancisce l’inizio di un movimento culturale e di rigenerazione urbana, con il quale la comunità attiva e partecipante si prende cura di un territorio valorizzando la propria Eredità Culturale, attivando nuove forme organizzative legate all’unicità che ogni territorio offre, in grado di favorire e promuovere la coesione socio-culturale e rafforzare le economie locali. Gli Ecomusei dunque, possono essere definiti dei perfetti esempi di declinazioni dei nuovi approcci dell'Unione Europea quando intende ripensare le proprie politiche dello sviluppo e della cooperazione.
E il Mediterraneo può superare le proprie crisi, sociali e culturali, prima ancora che economiche, anche attraverso una riscoperta dei propri valori e della propria identità, valorizzando le proprie eccellenze culturali e naturalistiche, rinnovando processi educativi e di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva, attuando in ultima analisi quei processi virtuosi che stanno alla base dei valori della Carta istitutiva dell’UNESCO.
Sarà presentato il processo di costituzione della Rete degli Ecomusei di Sicilia - RES, promossa dall'Ufficio Regionale ICCN per l'Europa e il Mediterraneo.
Il contributo che Ripensare Lo Sviluppo vuole testimoniare nell’ambito del V Salone Mediterraneo della Responsabilità Sociale Condivisa è quello di offrire un interessante prospettiva e un’opportunità di arricchimento agli Asset del CSR, promuovendo la centralità del sistema sociale e della trama culturale che ogni territorio custodisce e racconta, offrendo come chiave di lettura per uno sviluppo sostenibile l’etica della responsabilità.